Frigidaire, cos'era e cos'è


Dire cos’era e cos’è Frigidaire non è tanto semplice, ma si può. Basta affrontare la questione senza limitarsi a un’ottica “di settore”. Frigidaire infatti non è mai stato un progetto che riguardava questa o quella forma di comunicazione, ma la comunicazione in sé. Non per caso sin dal primo numero, e ancora adesso, 27 anni dopo la sua prima uscita in edicola, i nostri interessi vanno dal fumetto alla letteratura, dalla fotografia al cinema, dalla politica alla filosofia, dalla musica al silenzio.
Frigidaire è stato e continua ad essere un progetto di comunicazione “totale”.
Naturalmente questa comunicazione “totale” attraversa tutte le forme e gli stili. E in ciascuna sua figura si sente a suo agio. Forse proprio questa rottura con lo specialismo esasperato dei nostri tempi è il suo tratto inafferrabile, il segreto della sua durata oltre le stagioni, oltre le mode e i modi.
Molti momenti di questa storia si conoscono bene, altri meno, ma non per questo vanno considerati meno importanti o essenziali. Così accanto alla piena libertà di invenzione raggiunta dai suoi autori di fumetti, basti pensare a Pazienza, a Scòzzari, a Tamburini, a Palumbo, a Delucchi, alle centinaia di altri, vi è anche l’incredibile messe di scrittori, narratori, reporters, fotografi, cineasti e musicisti che hanno trovato in Frigidaire un luogo, uno spazio, una patria ideale.
Oggi Frigidaire è in un momento assai speciale del suo lungo percorso di ricerca e mutazione. La redazione si è infatti trasferita/trasformata in un territorio, una repubblica immaginaria dell’arte maivista, una colonia fantastica all’interno del parco naturale dei Monti Martani in Umbria: Frigolandia.
Frigolandia è nello stesso tempo un centro di comunicazione multipla e una galleria d’arte, un parco delle meraviglie e una struttura abitata da nomadi dell’arte, della rivoluzione, della ricerca estetica.
Stiamo preparando sia una nuova versione della rivista per le edicole, che andrà in onda in primavera, sia un sito, sia altre produzioni. In Frigolandia abbiamo deciso di far convergere anche quel confronto tra persone, che tanto spesso è stato sostituito dal confronto tra e-mail…
La cosa migliore per capirci e partecipare è dunque venire – almeno una volta o qualche volta – a Frigolandia. Un po’ come i musulmani vanno a La Mecca, ma non per pregare, piuttosto per toccare questa ultima incarnazione territoriale della nostra ricerca. Qui non solo studiamo le impaginazioni e invenzioni prossime venture, ma anche la disposizione dei fiori e degli alberi, ascoltiamo le voci del bosco, il canto degli uccelli nella nostra voliera/pollaio “il rifugio di Icaro”, possiamo allestire spettacoli teatrali nel nostro William Shakespeare Little Theatre, o studiare la darda, la danza con la corda…Frigolandia si trova a Giano dell’Umbria, telefono 0742 90570, e-mail frigolandia@gmail.com. Ha un sito: www.frigolandia.eu. Ma, pur essendo un luogo fisico, è anche viva nelle centinaia di suoi cittadini, artisti, scrittori, fotografi, cineasti, militanti della rivoluzione, che sono sparsi ai quattro angoli d’Italia e del pianeta. Frigolandia è infatti una repubblica immaginaria che aderisce all’immaginaria Unione Planetaria.
Dunque un progetto senza confini, un movimento nomade verso l’altrove, aperto al futuro. Perfettamente consapevole del suo passato, ma non ipnotizzato da esso.

(Vincenzo Sparagna, 2007)